Ieri domenica 3 gennaio 2010 è arrivato mio figlio in visita. Naturalmente alle 19, accompagnato da una graziosissima ragazza, coetanea. Dopo i saluti di prammatica ecco la frase che detesto: allora stai usando il BLOG?
La mia risposta è sempre la stessa da ben due anni: NO!
La replica è sempre la solita.....UN PROFESSIONISTA NON PUO' VIVERE SENZA UN BLOG!
Rifletto: come è possibile ciò? Ho vissuto benissimo fino ad oggi senza un blog. Non ne sento la mancanza e per me è tempo perso passare ore davanti allo schermo di un computer come sta facendo in modo ossessivo la loro generazione. Insomma quale calore umano può trasmettere un video? Io amo usare una biro BIC che scorra bene sul foglio di carta bianca anche se dovrei usarla riciclata. Poi mentre scrivo amo vedere in viso l'interlocultore così come è e non come finge di essere: un uomo che magari è una donna. Un vecchieto arzillo che magari è un ragazzino quindicenne che sta giocando a prendere in giro "la babbiona" come ora classificano le signore della mia età ed esperienza. Insomma per me internet e le chat sono il regno della finzione.
Oddio, ho un'amica che si è fatta una corte di amici e non è mai sola. Tutti uomini conosciuti attraverso internet. Ne è entusiasta: peccato che, dal mio punto di vista, li classificherei come marpioni in pre-andropausa in cerca di avventure galanti.
Però dimenticavo che il mio lavoro crea inevitabilmente deformazioni professionali della realtà.
Comunque ho deciso: io sono un'ottimista e voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, perciò parto con un gruppo di anziani, vado vicino al mare.... altro che conoscenze "ciattose".
Vado a respirare un'altra aria, vedere un'altro cielo. Qui dalla finestra dello studio lo vedo sempre più bigio. Oggi addirittura nevica. Vado a vivere un po' in mezzo a persone che non ti facciano sentire in colpa se non usi il Blog come si deve!
Non posso fare a meno di una ulteriore considerazione: il mondo si sta dividendo sempre più fra i digitali ed i mistici. Peccato non aver deciso subito da che parte stare! Ricordo una conferenza 20 anni fa del prof. Negroponte su come sarebbe stato digitalizzato il sistema sanitario italiano. Ricordo che allora pensai che poco importava essere classificati dall'USL magari ammalati di psoriasi e farsi imbottire di pomate e farmaci. Molto meglio stare con i mistici e partire per Sharm o il Marocco e senza stress, rate dell'ultimo computer da pagare, e-mail da leggere in tempo reale, tecnici che ti facciano sentire in colpa, starsene spaparrazzati al sole, davanti al mare, insieme a qualcuno con il quale conversare amichevolmente e che magari ti faccia anche due complimenti spendendo molto meno e con una qualità della vita invidiabile.
Purtroppo allora era un momento storico in cui se non eri in grado di propinare schemi dietetici stilati al computer non eri considerato un "professionista in" e lo studio si sarebbe presto svuotato di utenti. Il commercialista pertanto premeva con un invito all'adeguamento tecnologico.
Mi adeguai esclusivamente per motivi pratici. Peccato che proprio ora quando non si parla di altro che di sviluppo sostenibile, noi dietisti e nutrizionisti siamo invitati a convegni i cui guru non parlano altro che del superamento delle diete calcolate e dei metodi prescrittivi...
ma così va il mondo. Amen. Alla prossima.
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